Châteaux de la Loire (1) : Intro e Chaumont

Valle della Loira (2 di 286)

I Castelli della Loira non sono in nessun posto molto lontano da dove vivo, tipo Indonesia, Cambogia o altro.

In ogni caso vorrei condividere questa esperienza almeno un pochino, qualche foto ed un po’ di storie, perché secondo me è un posto molto “local”.

Uno quando parte per i castelli si aspetta molti turisti, molti alberghi, molti negozi di souvenirs,… Invece ad accoglierci abbiamo trovato dei piccoli borghi incantati, con mercatini colorati, e deliziosi, e con persone sorridenti e disposte a condividere con te un po del loro tempo.

In tutto il viaggio è durato tre giorni. Abbiamo visitato cinque castelli: Chaumont, Clos-Lucé, Chenoncheu, Chevergny e Chambord. Eravamo di base a Blois.

The Castles of the Loire are not very far from where I live, not like Indonesia, Cambodia or other countries.
In any case I would like to share this experience at least a little bit, with a few photos and a bit of stories, because I think it has been very “local”.
When we started we expected to find, in the Loire Valley, many tourists, many hotels, many souvenir shops, to welcome us … Instead we found some small charming villages with colorful markets, which were also very delicious, and with people smiling and willing to share with you a little of their time.
The journey took us three days. We visited five castles: Chaumont, Clos-Lucé, Chenoncheu, Chevergny and Chambord. We were based in Blois.

 

Le storie da raccontare iniziano dai nostri padroni di casa. Un autentico meet with locals!

Per contenere i costi abbiamo deciso di prendere in affitto una stanza in una casa privata. Appena siamo arrivati ci siamo resi conto di quanto il posto fosse speciale. Una porta di legno, abbastanza cigolante e con chiavistello vecchio stile dava su un cortile, anche quello vecchio stile. Insomma sembrava di entrare in una locanda medievale! Una volta in casa abbiamo scoperto una cucina con caminetto in pietra, tavola e panche in legno e dei candelabri. I padroni di casa ci hanno accolto sorridenti e dopo averci mostrato la nostra stanza, i cui muri erano ricoperti di cd, dischi e fumetti, ci hanno chiesto con quale vino volessimo fare aperitivo. Dopo aver scelto il rosé, non mi ricordo di dove!, abbiamo cominciato a fare amicizia! Con nostra piacevole sorpresa non si sono limitati a dirci quali castelli visitare, o che strada fare, o dove andare a cena. Anzi abbiamo iniziato a parlare dell’Italia, e soprattutto dell’olio e dei pomodori siciliani, e poi iniziare a scambiare racconti di viaggi, della passione per il vino, del restauro della casa,… Alla fine loro sono usciti per cena, dopo averci invitato anche, ma noi abbiamo approfittato del libero accesso  alla cucina per preparare una buona cenetta.

To start with I have to tell you about our hosts. An authentic meet with locals!
To keep costs down we decided to rent a room in a private house. As soon as we arrived we realized that the place was special. A wooden door, pretty creaky with an old-fashioned bolt, overlooked a courtyard, medieval style. So it seemed to get into a medieval inn! Once in the house we found a kitchen with stone fireplace, table and benches and candelabras. The hosts welcomed us smiling and after showing us our room, whose walls were covered with CDs, records and comics, we were asked which wine we wanted to make an aperitif. After choosing the rosé, I do not remember which one!, we started to make friends! Surprisingly they told us a lot, beyond which castles to visit, or which street to take, or where to go to dinner. Indeed we started to talk about Italy, and especially Sicilian oil and tomatoes. Then we began to exchange travel stories, the passion for wine, the restoration of the house, … In the end they went out for dinner, after inviting us also, but we took advantage of free access to the kitchen to prepare a good dinner.

Il mattino dopo abbiamo trovato il tavolo preparato di tutto punto per la nostra colazione. E’ stato divertente chiacchierare ancora un po’ con loro ascoltando la radio, io che preparavo il pranzo al sacco e loro il pranzo di Pasqua!

Dimenticavo… una delle cose che mi è piaciuta di più di quella cucina, a parte il caminetto che le dava un’aria molto medievale, è stato un piccolo gioco in legno, un picchio che scende su un’asta di metallo. Da piccola ci giocavo sempre con mio nonno d’estate. Il nostro picchio aveva resistito fino al quinto o sesto nipote…ricoperto di nastro adesivo dalla nonna, ma poi si era arreso. Non ne avevo mai visto un altro in casa di amici od amiche in Italia, è sono rimasta sorpresa di trovarlo proprio in un appartamento a Blois!

The next morning we found the table prepared for our breakfast. It was fun to have some chat listening to the radio, while I was preparing our packed lunches and they were preparing their Easter lunch!
I forgot … one of the things I liked most of the kitchen, apart from the fireplace that made everything looking very medieval, was a small wooden toy, a woodpecker that falls on a metal rod. As a child we used to play with it with my grandfather in the summer. Our woodpecker had resisted until the fifth or sixth grandchild … covered with tape from my grandmother, but then he surrendered. I had never seen another in the home of any friends in Italy. I was surprised to find it in an apartment in Blois!

La sera della domenica i padroni di casa hanno confermato la loro gentilezza. Pur avendo a cena degli amici ci hanno invitato per l’aperitivo e anche qui ci siamo persi a parlare di viaggi. La coppia di amici infatti aveva girato un po’ per l’India e lo Sri Lanka e aveva vissuto in Bangladesh per un periodo. Anche se ci avevano invitato a cena, parmigiana e carote con origano e olio siciliano, abbiamo preferito uscire per scoprire un po’ la città. In ogni caso ci hanno consigliato un ristorante dove loro amano andare, “Au coin d’table”. Ci siamo fidati, e abbiamo fatto bene! A parte il cibo molto buono e i prezzi buoni anche quelli, l’ambiente ‘ molto particolare. Oste e camerieri sono sorridenti ed amichevoli. L’ambiente è accogliente: le pareti dipinte di rosso;  specchi, foto e locandine di teatro alle pareti; dal soffitto pendono cappelli e, se non sbaglio, scarpe. Altre due particolarità. Il menu è nascosto in dei vecchi libri che i camerieri appoggiano sul tavolo con gesto sicuro, e sorridendo allo sguardo stupito dei clienti. L’acqua viene servita nelle bottiglie di superalcolici, facendoti sentire uno che beve vodka o grappa liscia tutta la sera. Parlando con la padrona di casa ho pure scoperto che normalmente ci sono dei gatti che girano per il ristorante e che cercano di rubare qualche boccone ai clienti.
On the evening of Sunday, while having dinner with some friends, the hosts invited us for a drink and we started again talking about travels. far away this time. Their  friends travelled in India and Sri Lanka and had been living in Bangladesh for a period. Although we were also invited to dinner, parmigiana and carrots with oregano and Sicilian olive oil, we preferred to go out to discover a bit the city. In any case, they recommended a restaurant where they love to go, “Au coin of table”. We trusted, and we did well! Apart from the very good food and good prices, the atmosphere was very special. The keeper and waiters were smiling and friendly. The ambience was cozy: red-painted walls; mirrors,  pictures and theater posters on the walls; hats hanging from the ceiling and, if I’m not mistaken, also shoes. Two other peculiarities. The menu was hidden in sole old books that waiters put on the table with a confident gesture, and smiling at the startled look of customers. The water is served in bottles of spirits, making you feeling drinking vodka or brandy all the time. Talking to the hostess I also discovered that there are usually cats running around the restaurant and trying to steal a few bites of food to customers.

Ovvio non abbiamo solo bevuto vino, chiacchierato, cucinato o mangiato con i padroni di casa…ogni tanto eravamo anche a castelli!

Ecco un po’ di foto, per farvi venir voglia di fare un salto.

Obviously we have not only drank wine, chatted, cooked or eaten with the hosts … sometimes we were even visiting castles!

Here’s a little bit of photos, to make you planning a journey to the Loire Valley!

Château de Chaumont

Castello di Chaumont, qui visse Nostradamus. Appartenne a Caterina de Medici, finchè suo marito rimase in vita, poichè lui lsciava che l’amante vivesse nel castello di Chenoncheau, più cool. Quando Enrico II morì, Caterina si prese Chenoncheau e fece traslocare qui Diana di Poitiers. Tra il 1800 ed il 1900 il castello fu della famiglia de Broglie, che vi ospitò numerosi artisti e politici del tempo e che lo arredò in stile rinascimentale. Per qualche anno vi abitò anche un piccolo elefante.

Chaumont Castle. Also Nostradamus lived here for a wile. The castle belonged to Caterina de Medici when Henry II, her housband, was alive. Henry gave this smaller castle to the wife and the bigger one, the Chenoncheau Castle, to the mistress Diana de Poitiers. When Henry died Caterina forced Diana to move from Chenoncheau to Chaumont. In 1875 the de Broglie family bought the castle. The hosted many friends, politicians and artists of the time. The give to the castle a renaissance style. For a wile also a little elephant lived here.

Valle della Loira (6 di 286) Valle della Loira (8 di 286) Valle della Loira (12 di 286)Caterina de’ Medici firma le travi in legno del soffitto.

Caterina de’ Medici signing the wooden beams of the ceiling.

Il castello ospita anche alcune esposizioni di arte contemporanea.

The Castle hosts also some contemporary art expo.

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La sala da pranzo, con un camino immenso e mai usato.

The dining room with a very big fireplace (never used).

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La tomba dell’elefante.

The elephant’s tomb.

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